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2022 - Intitolazione a Enea Monti del largo antistante San Giovanni in Argentella. 23/06/2022

pubblicato il 23/06/2022

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 Il Comune di Palombara Sabina

L’Associazione Socio-culturale “La Palombella”

 sono lieti di comunicare che il

23 giugno 2022 - dalle ore 18:00

 

si terrà la cerimonia di intitolazione

 

AL PITTORE BOLOGNESE  

ENEA MONTI

DEL LARGO ANTISTANTE L’ABBAZIA DI SAN GIOVANNI IN ARGENTELLA

 

interverranno

il Vescovo di Sabina e Poggio Mirteto, Mons. Ernesto Mandara

il Sindaco avv. Alessandro Palombi

 

La cerimonia sarà preceduta dalla celebrazione della Santa Messa

officiata da Sua Eccellenza il Vescovo

 

La cittadinanza è invitata a partecipare

a un così importante evento

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di Angelo Gomelino 

Brevi note

Il pittore bolognese Enea Monti, scelse di stabilirsi nel 1894 a Palombara Sabina per ragioni di salute della famiglia e vi morì il 26 ottobre del 1900.

Ad Enea Monti va il merito di aver riscoperto, durante gli anni della sua permanenza palombarese, San Giovanni in Argentella caduta nell’abbandono più desolante. L’incessante prodigarsi per la rinascita dell’abbazia si concretizzò grazie alle sue pressanti sollecitazioni e istanze al Ministero della Pubblica Istruzione, riuscendo ad ottenere finanziamenti per i primi lavori di recupero e con scritti come “La chiesa di San Giovanni in Argentella presso Palombara Sabina”, in Archeologia Cristiana, 10/01/1898. A Enea Monti si deve anche il riconoscimento di Monumento Nazionale, nel 1900 dell’antica abbazia, che vide la visita in forma privata nel 1911 del re Vittorio Emanuele III (Disegno di A. Beltrame, La Domenica del Corriere, 09 luglio 1911)

L’iniziativa di questa intitolazione è partita dall’Associazione socio-culturale “La Palombella” che tra i suoi programmi del triennio 2015/2018 aveva posto in primo piano la valorizzazione di San Giovanni in Argentella.  In quegli anni una giovane giornalista e studiosa bolognese, la d.ssa Ilaria Chia, stava scrivendo un saggio proprio sul pittore Enea Monti e per questo si era rivolta alla nostra Associazione per avere notizie su alcuni aspetti riguardanti gli anni palombaresi del pittore.

La collaborazione, esercitata tramite due nostri soci, è stata utile e nel dicembre del 2017 il saggio è stato pubblicato con il titolo “Paesi e vedute dell’anima nelle opere di Enea Monti. Dalla “macchia” alla Roma bizantina” su Strenna Storica Bolognese” edita dal Comitato per Bologna Storica ed Artistica – Anno LXVII - 2017.

La divulgazione su una pubblicazione di così alto prestigio, del bellissimo saggio della d.ssa Chia incentrato sulla personalità artistica del pittore e delle sue difficoltà umane, è stata la molla che ha spinto l’Associazione “La Palombella” a proporre al Comune di Palombara Sabina, nel maggio del 2018, l’intitolazione ad Enea Monti di una strada. La proposta era più articolata perché comprendeva altri illustri concittadini meritevoli di essere ricordati. L’intuizione, nel corso di un incontro diretto, avuta dal sindaco, avv. Alessandro Palombi, di far ricadere la scelta proprio sul largo antistante l’antica abbazia si è rivelata avveduta e appropriata.

Da qui è subito iniziato il percorso burocratico che, complice la pandemia da Covid.19, è stato più lungo del previsto e si è concluso solo alla fine dello scorso mese di maggio con la emissione da parte del Prefetto di Roma del relativo decreto autorizzativo. 

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Relazione della manifestazione

 

Finalmente il fatidico giorno è arrivato. Ci sono voluti ben quattro anni, ma giovedì 23 giugno l’intitolazione ad Enea Monti del largo antistante l’abbazia di san Giovanni in Argentella, con lo scoprimento della targa è diventata una magnifica realtà. La nostra Associazione teneva in modo particolare a questo evento perché strettamente collegato al progetto per il recupero e la salvaguardia dell’abbazia. Un progetto che era partito nel 2015 e, grazie alla collaborazione della famiglia Zielli, della Fraternità dei santi Nicola e Sergio che aveva in gestione l’antico complesso abbaziale, era stato possibile organizzare, il 24 giugno di ogni anno, concerti dell’Orchestra Savelli, seguiti negli spazi esterni da piacevoli e sobrie merende, a ricordo delle antiche usanze. Proprio nel 2015, a conclusione della serata, venne resa pubblica una lettera nata da una proposta elaborata dal consigliere prof. Giovan Battista Quaglia, comprendente una serie di iniziative religiose, culturali e turistiche da portare avanti; lettera indirizzata alle autorità interessate che produsse due incontri con il Vescovo, Mons. Ernesto Mandara.

Così come nel 2017, la partecipazione al concorso del FAI “I luoghi del cuore” e la raccolta di 6546 firme, che hanno permesso al nostro San Giovanni in Argentella di classificarsi 3°, a livello regionale e 47° a livello nazionale.

Fatta questa indispensabile premessa, il resoconto dell’indimenticabile giornata.

Il pomeriggio è iniziato con la celebrazione della Santa Messa per la ricorrenza della festività di San Giovanni Battista, officiata dal Vescovo della Diocesi di Sabina e Poggio Mirteto, Mons. Ernesto Mandara, presenti altri prelati tra cui: il parroco e rettore dell’abbazia Don Luigi De Angelis, Mons. Bruno Marchetti, Don Pierino Menolfi e Don Antonio Treppiedi. La chiesa era piena di fedeli che successivamente hanno partecipato all’evento, organizzato dall’Associazione socio-culturale “La Palombella” e dal Comune di Palombara Sabina, dell’intitolazione del largo antistante l’abbazia al pittore bolognese Enea Monti. Una presenza, quella del Vescovo, da considerarsi come presa di possesso dell’antica abbazia, che ha dato maggiore risalto e solennità all’evento. Era infatti la prima volta che il Vescovo, in veste ufficiale, veniva a San Giovanni in Argentella da quando, nei primi mesi del 2020, la Diocesi ne aveva avuto l’affido.  

Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Palombara Sabina, avv. Alessandro Palombi, gli assessori Elisabetta Cesari, Ilenia Franconi e Eddy Sarnacchiaro e il comandante della Polizia Locale, Danilo Piergotti. Assente per indisposizione invece il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura e Turismo, Guido Trugli.

Dopo lo scoprimento della targa, ad opera del sindaco Palombi e della presidente dell’Associazione “La Palombella”, Daniela Fava, il Sindaco ha rivolto il saluto ai presenti e ha ringraziato l’Associazione per la bella iniziativa con la quale ha inteso ricordare ed onorare Enea Monti, che nel suo breve periodo palombarese, alla fine dell’800, ha avuto il merito di riscoprire un gioiello abbaziale di così alto valore artistico che ha dato prestigio a Palombara.

È seguito l’intervento di Angelo Gomelino, responsabile culturale dell’Associazione che, su mandato della stessa, ha curato tutto il percorso burocratico contribuendo alla realizzazione dei manufatti.  Percorso che è iniziato nel maggio del 2018 con la richiesta al Comune di Palombara Sabina per concludersi, con l’autorizzazione della Prefettura, alla fine dello scorso mese di maggio.

Dopo i saluti alle autorità presenti e il ringraziamento a quanti hanno dato il loro contributo per la intitolazione: i funzionari della Sovrintendenza Archeologia e Belle Arti, d.ssa Valentina Milano, dott. Zaccaria Mari, le prof.sse Maria Sperandio, Maria Teresa Petrara, l’arch. Antonio Petrini per i suoi appropriati consigli e gli artigiani per i manufatti: Fiorenza marmi di Mentana, Gianluca Battistini, Massimo Marroni e Lorenzo Palmieri; i soci: ing. Francesca Decadi, geom. Renzo Massimi, Corrado Mezzanotte, Mario Placidi, Antonio Onori e Carlo Tozzi; la Comunità Dianova di Palombara Sabina per le collaborative prestazioni dei suoi ragazzi. 

Quindi una breve, ma esaustiva cronistoria a partire dalla figura di Enea Monti, che scelse nel 1894, Palombara per il suo clima mite, benefico per la salute della moglie e dove egli morì dopo pochi anni nell’ottobre del 1900. Per il Monti furono anni di difficoltà umane, ma intense e produttive. A lui si deve la riscoperta di San Giovanni in Argentella caduta nell’abbondono più desolante. L’incessante suo prodigarsi per la rinascita dell’abbazia e le pressanti sollecitazioni al Ministero della Pubblica Istruzione ebbero successo e così arrivarono i finanziamenti per i primi restauri. A Enea Monti si deve anche il riconoscimento del complesso abbaziale, nel giugno del 1900, di Monumento Nazionale. Per queste sue benemerenze venne nominato ispettore degli scavi e dei monumenti di Palombara Sabina.

Poi la vita abbaziale sotto la tutela della Sovrintendenza dei beni artistici fino agli inizi degli anni ‘970 con il ricordo gioioso del giorno della festa di San Giovanni Battista, il 24 giugno, che per i palombaresi era giorno di allegria, con scampagnata e merenda nei prati circostanti e la immancabile bevuta dell’acqua “miracolosa” che scorreva sotto l’altare della chiesa. Nel 1974, la presa di possesso di suor Fausta Marchese, con il passaggio dell’abbazia alla Fraternità dei santi Sergio e Nicola, nata con il Concilio Vaticano II, allo scopo di avvicinare la Chiesa latina alla Chiesa greca.  In quegli stessi anni da sottolineare la presenza dell’archeologa tedesca Ragna Enking, già Direttrice del Museo di Dresda, studiosa di sarcofaghi e autrice di un libro sull’abbazia. Questo fino agli inizi del 2020, anno in cui l’affido è passato alla Diocesi di Sabina e Poggio Mirteto. I due incontri con il Vescovo Mandara saranno stati un piccolo contributo dell’Associazione “La Palombella”?

La cerimonia si è conclusa con il rito religioso della benedizione della targa da parte del Vescovo, Mons. Ernesto Mandara.

Un ringraziamento sentito e riconoscente va a tutto il Consiglio Direttivo per la partecipazione attiva affinché l’evento si realizzasse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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